Da qualche anno la scarsità del petrolio e delle fonti di energia fossili, da cui si ottengono i carburanti utilizzati nel settore dei trasporti, hanno portato i centri di ricerca a individuare una soluzione per superare queste criticità.
La ricerca si è così incentrata sulla realizzazione di carburanti eco-sostenibili che nel futuro potranno sostituire il petrolio.
Tra questi è presente il biocarburante dalle alghe marine, ovvero un combustibile da impiegare nel settore del trasporto derivato dalla biomassa (la materia organica generata da piante e animali).
I suoi vantaggi rispetto alle fonti fossili sono notevoli e includono:
- la sostenibilità;
- la rinnovabilità;
- un minore impatto ambientale;
- l’opportunità di sviluppo economico;
- l’opportunità di un incremento occupazionale.
Le alghe, infatti, possono essere coltivate in appositi impianti di acquacoltura, senza influenzare le rendite dei terreni agricoli e del settore energetico.
Per crescere non richiedono terreno, fertilizzanti oppure acqua dolce come accade per altri tipi di carburanti, ma hanno solo bisogno del sole e del mare. Crescendo dappertutto, una produzione simile può essere praticata nelle acque superficiali vicino alle coste oppure in alto mare.
Possiamo pensare alla Macrocystis pyrifera (conosciuta anche come kelp gigante) che può crescere più di 50 cm al giorno!
In questo modo la disponibilità delle terre, che non è infinita, non verrà più intaccata dalla produzione di carburante portando a un beneficio sia economico che ambientale.
L’obiettivo, infatti, è quello di eliminare le emissioni create dall’irrigazione delle colture e dalla deforestazione, nonché la riduzione della domanda di risorse del terreno.
Rispetto ai combustibili tradizionali, inoltre, sono presenti diversi vantaggi legati alle caratteristiche chimico-fisiche delle alghe: per esempio, quando viene utilizzata questa tipologia di biocarburante in un clima freddo sembra offrire delle performance migliori.
Ma, come produrre i biocarburanti in scala industriale?
Nonostante gli scienziati abbiano riconosciuto il potenziale delle alghe marine in quanto fonte sostenibile di biocarburanti, portare la produzione a livelli industriali e mantenere allo stesso tempo la sostenibilità ambientale si è rivelato difficile.
Tuttavia dopo anni di ricerca gli scienziati che lavorano al progetto MacroFuels sono riusciti a sviluppare un carburante a base di alghe marine che è stato recentemente testato in un motore di prova di una vera automobile.
Jaap Van Hal coordinatore scientifico del progetto, è riuscito a convertire in combustibile lo zucchero delle alghe: la soluzione zuccherina, infatti, è stata fatta fermentare per ricavare etanolo oppure butanolo, che va mescolato con il combustibile normale.
Alimentata da questo biocarburante, l’automobile ha raggiunto velocità fino a 80 km/h!
Come spiega anche Van Hal, questo carburante potrebbe essere utilizzato per automobili private in futuro, ma si rivela interessante anche per l’aviazione e la navigazione.
In questo momento nel mercato entrano molte auto elettriche, ma è questa la soluzione definitiva per le emissioni di CO2? Perché abbiamo mezzi pesanti, abbiamo navi, abbiamo aerei che consumano ancora grandi quantità di combustibili fossili. Abbiamo bisogno di alternative, e forse le alghe potrebbero rappresentare una delle soluzioni – Sten Frandsen, Danish Technological Institute.
Pertanto, nonostante si tratti di aspetti sperimentali ancora da approfondire, i ricercatori ci dimostrano quanto sia importante convertirsi ai biocarburanti sostenibili, gettando le basi per il loro impiego nel settore dei trasporti.