Negli ultimi tempi stiamo assistendo a sempre più frequenti disastri ambientali come frane, alluvioni, scioglimento dei ghiacciai e l’unica cosa che possiamo fare e prevenire i prossimi fenomeni e proteggere il futuro delle generazioni che verranno.
Il primo passo verso il cambiamento è sicuramente la conoscenza dei fattori scatenanti di quello che chiamiamo semplicemente maltempo e che in realtà è il cambiamento climatico; uno storico di ciò che avviene nel mondo ce lo danno le riviste scientifiche più prestigiose a livello internazionale, ma ne troviamo un riassunto sessennale nei volumi dell’Intergovermental Panel on Climate Change (IPCC), un lavoro che unisce tra loro vari rami della scienza.
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Situazione mondiale
Il 28 novembre del 2019 l’Europarlamento ha dichiarato l’emergenza climatica e nella settimana successiva si è aperto il Vertice Onu sul Clima; un segno di incoraggiamento per milioni di giovani europei che, seguendo l’esempio di Greta Thunberg, protestano per il climate-strike.
Intanto nel mondo continuano le stragi che, come i pezzi di un domino, si susseguono le une alle altre fino a finire.
Incendi
Il fenomeno degli incendi in Siberia, Groenlandia, Alaska, Canada e Amazzonia dell’estate 2019 ha portato allo stremo le foreste più grandi al mondo, nonché i polmoni della terra.
Secondo un’analisi del 2018 da parte di alcuni scienziati, l’Amazzonia è stata devastata a tal punto che potrebbe trasformarsi in una savana.
Mentre secondo la stima dei disastri causati dall’incendio in Siberia si sono immessi nell’atmosfera terrestre almeno 140 milioni tonnellate di biossido di carbonio, il quale porterà rovinose conseguenze all’ambiente.
Deforestazione
Sono molteplici le cause ma la più influente è l’ignoranza dell’uomo verso i benefici che questa risorsa conferisce alla vita umana. Da quando il fenomeno ha toccato rovinosamente le foreste più importanti sulla terra hanno iniziato a vedersi le conseguenze; secondo lo scienziato Lovejoy
“la cosa davvero sensata è impegnarsi in una riforestazione attiva per guadagnare un margine di salvataggio”.
Riscaldamento globale
Una conseguenza diretta della deforestazione è il riscaldamento globale, per via del rilascio di importanti quantità di gas serra durante gli incendi delle foreste, dalla riduzione dell’albedo e dalla diminuzione dell’umidità atmosferica.
Scioglimento dei ghiacciai
Il Time riporta che in Groenlandia l’ondata di calore di luglio 2019 ha causato lo scioglimento di 197 miliardi di tonnellate di ghiaccio con la propagazione degli effetti alle medie latitudini attraverso la circolazione atmosferica e marina su scala mondiale.
Dissesti idrogeologici
In Italia se ne vedono gli effetti con frane e alluvioni, ma questa è solo la parte più tangibile di un fenomeno che avviene anche nel resto del mondo. La principale causa in questo caso sono l’abusivismo edilizio e la non considerazione delle modifiche subite nel tempo dal terreno in cui continuano a nascere abitazioni mettendo a rischio popolazioni intere.
Trombe d’aria
Senza gli alberi a fungere da “paravento” i venti diventano più forti, le temperature cambiano drasticamente e queste influenzano le colture rovinando l’agricoltura e danneggiando l’allevamento. Inoltre si ha un incremento dei fenomeni meteorologici estremi come le trombe d’aria dovute allo scontro di pressioni particolari nell’atmosfera.
Siccità
Conseguentemente gli eventi atmosferici di pioggia diventano sempre più rari e intensi, causando la siccità in alcune zone e alluvioni in altre. Il ciclo naturale dell’acqua si è spezzato con il disboscamento di ampie zone della terra; infatti gli alberi aumentano l’umidità nell’aria che trasformandosi in pioggia torna a terra a dissetare il suolo e le specie animali e vegetali che lo abitano.
Oggi in Italia
L’aumento della frequenza e dell’intensità dei fenomeni meteorologici estremi è un sintomo chiaro dei cambiamenti climatici di cui l’uomo è l’artefice principale e a cui solo lui può porre rimedio.
L’11 dicembre 2019, dopo vari rifiuti del Senato, la Camera ha votato a favore della dichiarazione dell’emergenza climatica e iniziare a prendere provvedimenti dall’interno.
Gli obiettivi sono quelli di attuare il Piano energia e clima fondato sull’Accordo di Parigi che prevede la decarbonizzazione, l’efficienza energetica, l’espansione del mercato energetico e quello della ricerca e dell’innovazione di modo che ci sia realmente uno sviluppo sostenibile a 360°.
Negli ultimi tempi diverse zone d’Italia sono state interessate da piogge e nevicate abbondanti tanto da causare problemi e disagi alla popolazione.
La situazione più grave si è vista a Venezia dove l’acqua è arrivata a livelli altissimi superando il livello medio di 187cm e allagando le strade pedonali.
A Firenze e Pisa c’è stata la piena del fiume Arno con dimensioni tanto preoccupanti per le autorità locali da chiudere le strade lungo il corso dell’arno e ogni edificio a rischio.
In Alto Adige la neve ha causato problemi di viabilità, intere valli sono state isolate da elettricità e collegamenti e alcuni paese in alta quota hanno subìto i danni di una ingente valanga.
Questi i più importanti fenomeni accaduti negli ultimi tempi, ma anche altri disastri sono accaduti con allagamenti e trombe d’aria nel Lazio, in Campania, in Emilia Romagna e in Piemonte con la piena del Po.
Domani nel mondo
Nella più catastrofica delle visioni il mondo di domani sarà ricco di problemi legati all’ambiente per conseguenza di tutti i disastri elencati in precedenza, ma la differenza si può fare e l’importante è sapere che l’uomo ha un grande potere sull’ambiente, nel bene e nel male, e se lo si usa per agire in positivo allora il cambiamento è possibile!